Videosorveglianza di zone condominiali non vi è privacy se non inquadra l’ ingresso di abitazioni.

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La Corte di cassazione con sentenza numero 38230 del 29 maggio 2018 ha stabilito l’utilizzabilità in un procedimento penale di fotogrammi estrapolati da immagini di videocamere posizionate all’interno di una scala condominiale. Le immagini erano state utilizzate dalla Polizia Giudiziaria senza alcuna autorizzazione in quanto cosi come ha stabilito il giudice di primo grado e poi confermato in cassazione nella porzione di fabbricato dove erano state apposte, nelle scale condominiali, non vi è stata alcuna intrusione nella vita privata dei condomini, perché il pianerottolo, in realtà, era utilizzato   da un numero indeterminato di soggetti. A nulla rileva che l’accesso era consentito solo dopo l’apertura di cancelli chiusi con chiavistelli. L’elemento essenziale resta che il pianerottolo dove dove sono state posizionate le telecamere non inquadravano alcun ingresso di abitazioni private e pertanto non trattasi di prove assimilabili alle intercettazioni per le quali necessita una preventiva autorizzazione del Magistrato, non essendo alcuna interferenza illecita nella vita dei condomini.

scarica la sentenza 38230_2018

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