La porzione di Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione che prevede la rotazione del personale degli operatori di fascia C e D (escluse P.O.) della Polizia di Roma Capitale è legittima.
Questa -in via di estrema sintesi- la posizione espressa dall’ANAC on la sua deliberazione dello scorso 4 febbraio, suscitata dalle forti tensioni del “capodanno romano”, secondo alcuni, connesse o dipendenti dalla strisciante contestazione a tale previsione.
In disparte gli spunti polemici multilaterali (ai quali non s’intende prender parteDopo la notte di Capodanno e le polemiche sulla “Polizia di Roma Capitale”, L’ANAC mette al centro della discussione la rotazione del personale di Polizia Municipale) resta il fatto che -come si può leggere dalla deliberazione allegata- l’Autorità ha validato (sebbene non omettendo qualche spunto critico) gli atti applicativi del PTPC del 2014 che prevedevano tale rotazione.
“In via generale: La rotazione del personale, da sempre applicata in tutte le amministrazioni pubbliche come misura di arricchimento del bagaglio professionale del pubblico dipendente e come misura di efficienza dell’organizzazione degli uffici, è prevista in modo espresso dalla legge n. 190 del 2012 (art. 1, comma 4, lettera e); comma 5, lettera b); comma 10, lettera b)) come misura anticorruzione. La rotazione del personale maggiormente esposto ai rischi di corruzione, pur non costituendo l’unico strumento di prevenzione è, come affermato dal PNA 2013 e dall’Autorità, misura fondamentale di prevenzione della corruzione; L’Autorità si è già espressa con propri orientamenti su specifici casi di rotazione del personale e si riserva di adottare proprie Linee guida, anche prima dell’adozione del PNA 2015, al fine di orientare le pubbliche amministrazioni nelle loro scelte in materia di rotazione del personale. La rotazione è rimessa alla autonoma determinazione delle amministrazioni, che in tal modo potranno adeguare la misura alla concreta situazione dell’organizzazione dei propri uffici. La rotazione incontra dei limiti oggettivi, quali l’esigenza di assicurare il buon andamento e la continuità dell’azione amministrativa e di garantire la qualità delle competenze professionali necessarie per lo svolgimento di talune attività specifiche, con particolare riguardo a quelle con elevato contenuto tecnico. Pertanto non si deve dare luogo a misure di rotazione se esse comportano la sottrazione di competenze professionali specialistiche da uffici cui sono affidate attività ad elevato contenuto tecnico. La rotazione incontra dei limiti soggettivi, con particolare riguardo ai diritti individuali dei dipendenti soggetti alla misura e ai diritti sindacali. Le misure di rotazione devono contemperare le esigenze di tutela oggettiva dell’amministrazione (il suo prestigio, la sua imparzialità, la sua funzionalità) con tali diritti. I criteri di rotazione devono essere previsti nei PTPC e nei successivi atti attuativi e i provvedimenti di trasferimento devono essere adeguatamente motivati. Sui criteri generali di rotazione deve essere data informazione alle OO.SS.. Tale informazione consente alle organizzazioni sindacali di presentare proprie osservazione e proposte, ma non apre alcuna fase di negoziazione in materia.
Con specifico riferimento all’esperienza della rotazione all’interno del Corpo della polizia di Roma Capitale: L’elevato numero dei dipendenti del Corpo fa ritenere non sussistano i limiti oggettivi prima ricordati, anche tenuto conto che le attività svolte dal Corpo non configurano, in via generale e salvo specifiche attività di singoli uffici, attività ad elevato contenuto tecnico. La rotazione adottata con provvedimenti del Comandante del Corpo costituisce un primo esempio di politica di rotazione del personale. In tale direzione essa deve essere incoraggiata, proseguita con determinazione e, semmai, ulteriormente intensificata e accelerata. La rotazione non può essere limitata alle categorie D e C del personale, poiché è prioritaria la sua applicazione alla dirigenza amministrativa. I criteri di rotazione, anche tenendo conto del PTPC del 2015, devono essere ulteriormente precisati e rafforzati. La rotazione non può essere limitata al Corpo di polizia locale ma deve essere estesa all’intera struttura amministrativa del Comune. In questa direzione va registrato con favore il carattere maggiormente operativo dei criteri adottati con il PTPC del 2015. L’Autorità si riserva di valutare l’effettiva attuazione dei criteri di rotazione del personale adottati con il PTPC del 2015, con particolare riguardo alla priorità attribuita alla rotazione nelle aree a rischio di corruzione”.
Pino Napolitano
P.A.sSiamo