O fai il politico o fai il dirigente! Questo sembra l’ ”aut aut” dettato dal presidente dell’Autorità anti – corruzione con il suo parere n°10 del 22 aprile 2015.
Le situazioni di inconferibilità previste nell’art. 7 [1]del d.lgs. 39/2013, nei confronti di coloro che nell’anno o nei due anni precedenti hanno ricoperto le cariche politiche e gli incarichi ivi indicati, vanno equiparate, ai fini del d.lgs. 39/2013, a coloro che attualmente ricoprono tali ruoli.
Pertanto, ai sensi dell’art. 7, comma 1, lett. b), non può essere conferito un incarico dirigenziale nell’amministrazione regionale, neanche nell’ambito degli uffici di diretta collaborazione, ad un componente del Consiglio di un Comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti della medesima regione.
In buona sostanza, quel briciolo di disciplina legislativa regolante il conflitto di interessi nel nostro ordinamento (briciola, in quanto la norma copre solo una minima parte dell’estesa rete di conflitti di interesse che nasce dalla commistione politica/tecnica) comincia a funzionare. Basta –sembra dire l’Autorità- con questi “saldi di riconoscenza” al consigliere comunale pluri-votato, consistenti nell’assegnazione di questo o quell’incarico dirigenziale presso la regione.
Interessante il parere, specie in corrispondenza delle prossime elezioni regionali…..
Pino Napolitano
P.A.sSiamo
[1] Art. 7 “Inconferibilità di incarichi a componenti di organo politico di livello regionale e locale” .
1. A coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della giunta o del consiglio della regione che conferisce l'incarico, ovvero nell'anno precedente siano stati componenti della giunta o del consiglio di una provincia o di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti della medesima regione o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima regione, oppure siano stati presidente o amministratore delegato di un ente di diritto privato in controllo pubblico da parte della regione ovvero da parte di uno degli enti locali di cui al presente comma non possono essere conferiti: a) gli incarichi amministrativi di vertice della regione; b) gli incarichi dirigenziali nell'amministrazione regionale; c) gli incarichi di amministratore di ente pubblico di livello regionale; d) gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale. 2. A coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della giunta o del consiglio della provincia, del comune o della forma associativa tra comuni che conferisce l'incarico, ovvero a coloro che nell'anno precedente abbiano fatto parte della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione, nella stessa regione dell'amministrazione locale che conferisce l'incarico, nonche' a coloro che siano stati presidente o amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte di province, comuni e loro forme associative della stessa regione, non possono essere conferiti: a) gli incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione; b) gli incarichi dirigenziali nelle medesime amministrazioni di cui alla lettera a); c) gli incarichi di amministratore di ente pubblico di livello provinciale o comunale; d) gli incarichi di amministratore di ente di diritto privato in controllo pubblico da parte di una provincia, di un comune con popolazione superiore a 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione. 3. Le inconferibilita' di cui al presente articolo non si applicano ai dipendenti della stessa amministrazione, ente pubblico o ente di diritto privato in controllo pubblico che, all'atto di assunzionedella carica politica, erano titolari di incarichi.