Secondo la Suprema Corte (Cass. civ. Sez. lavoro, 31/10/2017, n. 25977), anche nel rapporto di pubblico impiego contrattualizzato deve ritenersi, relativamente alle sanzioni disciplinari conservative, e non solo espulsive, che, in tutti i casi nei quali il comportamento sanzionatorio sia immediatamente percepibile dal lavoratore come illecito, perché contrario al c.d. minimo etico o a norme di rilevanza penale, non sia necessario provvedere alla affissione del codice disciplinare prevista dall’art. 55 del D.Lgs. n. 150 del 2009, in quanto il dipendente pubblico, come quello del settore privato, ben può rendersi conto, anche al di là di una analitica predeterminazione dei comportamenti vietati e delle relative sanzioni da parte del codice disciplinare, della illiceità della propria condotta.