L’imbrattamento di una parete già fatiscente, mediante la colorazione con bombolette spray con disegni artistici non fa configurare il reato di cui all’art. 639 comma 2 c.p.. In tal senso si è pronunciata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 16371 del 05/04/2016, che ha confermato il giudizio della corte d’appello di Milano, ritenendo che la circostanza che la parete in questione era già stata completamente imbrattata e deturpata da ignoti, aveva indotto l’imputato ad agire con l’intento di abbellire la facciata e di effettuare un intervento riparatore, realizzando un’opera di oggettivo valore artistico. La Corte ha concluso nel senso che il fatto, ancorché astrattamente configurabile come reato, non è punibile per la sua particolare tenuità, derivante dalla circostanza che il muro in questione era già stato deturpato da ignoti e quindi l’intervento del Writer, conosciuto in città anche perché vincitore di un premio per la rivalutazione di una piazza, non determinava, ben vedere, alcun danno.
Cassazione 16371 del 05 aprile 2016