Il Ministero dello Sviluppo Economico a dicembre 2016 ha pubblicato un’ultima serie di risoluzioni in materia di commercio e somministrazione alimenti e bevande.
Tali risoluzioni sono relative al periodo dal mese da settembre a novembre 2016.
Forniamo, di seguito, brevi cenni per ciascuna risoluzione, rinviando alla lettura integrale delle stesse, allegate alla presente.
1) Risoluzione n. 282668 del 7 settembre 2016 – Quesito in materia di requisiti morali.
La risoluzione fornisce chiarimenti in ordine al possesso dei requisiti di onorabilità da parte di un soggetto per il quale risultano due decreti penali di condanna e sulle modalità di calcolo del quinquennio richiamato all’articolo 71, comma 3 del D. Lgs. n. 59 del 2010.
2) Risoluzione n. 282683 del 7 settembre 2016 – Quesito in materia di produttori agricoli
La risoluzione in esame concerne l’applicabilità ai produttori agricoli dell’articolo 16 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59.
La stessa fornisce, inoltre, chiarimenti in merito all’attività di vendita al dettaglio esercitata dai produttori agricoli sulle aree pubbliche mediante l’utilizzo di un posteggio.
3) Risoluzione n. 281196 del 7 settembre 2016 – Ditta individuale artigianale. Possibilità di apertura di seconda sede.
La risoluzione esamina possibilità, per una ditta individuale artigianale, che esercita l’attività in un Comune, di aprire una seconda sede operativa nel territorio di un Comune vicino.
4) Risoluzione n. 293796 del 20 settembre 2016 – Attività di massaggi Tuina o Thai Massage ovvero massaggi rivolti al benessere della persona.
La risoluzione da ulteriori chiarimenti relativamente all’attività di massaggi svolta nei Tuina.
5) Risoluzione n. 294246 del 21 settembre 2016 – Orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali – Quesito L La risoluzione risponde al quesito di un comune in merito all’applicabilità della disciplina relativa alla liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura delle attività di somministrazione di alimenti e bevande, disposta con la modifica dell’articolo 3, comma 1, lettera d-bis, del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223 ad opera dell’articolo 31, del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge n. 214 del 22 dicembre 2011.
6) Risoluzione n. 331003 del 20 ottobre 2016 – Applicabilità Codice Antimafia-
La risoluzione, relativa al “D. Lgs. 6 settembre 2011, n. 159 (Codice Antimafia) – Interpretazione articolo 83”, dà ulteriori chiarimenti in merito a quanto disposto dall’articolo 83 del decreto legislativo n. 159 del 2011 recante il Codice Antimafia, sulla base di quanto precisato in una apposita nota dal Ministero dell’Interno.
Tale risoluzione è integrativa della precedente risoluzione ministeriale del 7 settembre 2016, n. 281789, anch’essa allegata.
7) Risoluzione n. 331051 del 20 ottobre 2016 – Attività di commercio elettronico di auto nuove ed usate
La risoluzione, in materia di commercio elettronico di auto nuove e usate, fornisce una serie di precisazioni espresse dal Ministero dell’Interno in relazione a tale specifica attività.
8) Risoluzione n. 331084 – Vendita al dettaglio su area esterna, scoperta, privata adiacente al locale non soggetta al pubblico passaggio –
La risoluzione da risposta al quesito di un comune in ordine alla possibilità di esercitare l’attività di vendita al dettaglio del settore alimentare (vendita di frutta e verdura) su area esterna, scoperta, privata, adiacente al locale, non soggetta al pubblico passaggio e, se eventualmente se ne ravvisi la possibilità, se sia necessaria la presentazione della SCIA per ampliamento della superficie di vendita.
9) Risoluzione n.338662 del 27 ottobre 2016 – Commercio al dettaglio sulle aree pubbliche – Requisiti morali
La risoluzione è relativa al possesso dei requisiti morali in ordine al reato per importazione, detenzione e trasporto di sostanze stupefacenti in concorso, per il quale il soggetto richiedente è stato condannato a reclusione per 4 anni e 3 mesi e ad una multa di € 20.000,00, con sentenza irrevocabile del 12-3-2013 e con pena accessoria di interdizione perpetua dai pubblici uffici per 5 anni.
10) Risoluzione n. 343306 del 2 novembre 2016 – Corretta individuazione dei prodotti provenienti dall’azienda dell’imprenditore agricolo rispetto a quelli acquistati presso terzi. La risoluzione esamina la problematica relativa alla corretta individuazione dei prodotti provenienti dall’azienda dell’imprenditore agricolo rispetto a quelli acquistati presso terzi. La stessa nota fornisce, inoltre, chiarimenti se, “al fine di agevolare i controlli da parte degli Organi di vigilanza circa la prevalenza della vendita dei prodotti propri dell’imprenditore agricolo rispetto a quelli acquistati presso terzi, oltre che allo scopo di impedire che il consumatore sia indotto in errore circa la diretta riconducibilità dei prodotti posti in vendita all’attività di produzione diretta da parte dell’imprenditore agricolo, (…) i prodotti che questi acquisti presso terzi non debbano quanto meno essere collocati in aree o su scaffali separati dai prodotti del proprio fondo, ovvero identificati mediante cartelli o altri mezzi atti ad individuarne la diversa provenienza”.
10) Risoluzione n. 372321 del 28 novembre 2016 – Quesito in materia di consumo sul posto di prodotti di gastronomia all’interno degli esercizi di vicinato.
La risoluzione, tenuto conto anche delle precedenti note della Direzione Generale per il Mercato, la Concorrenza, i Consumatori, la Vigilanza e la Normativa Tecnica, n. 174884 del 29-9-2015 e n. 75893 dell’8-5-2013, reca ulteriori chiarimenti in merito alla norma di cui all’articolo 3, comma 1, lettera f-bis, del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito nella legge 4 agosto 2006, n. 248, che istituisce il c.d. consumo sul posto dei prodotti di gastronomia negli esercizi di vicinato utilizzando i locali e gli arredi dell’azienda con l’esclusione del servizio assistito di somministrazione e con l’osservanza delle prescrizioni igienico – sanitarie.
In quest’ultimo caso v’è da precisare che, successivamente ala presente risoluzione, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha pubblicato, sul bollettino n. 43 del 5 dicembre 2016, un nuovo richiamo al Mise, ritenendo restrittive le interpretazioni fornite fino a quel momento, con conseguenti distorsioni concorrenziali dell’attività di vendita di prodotti alimentari con consumo sul posto.
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