L’ACI, con la Circ. n. 7641 del 28 settembre 2015, ha rappresentato che da lunedì 5 ottobre, il Certificato di proprietà cartaceo viene sostituito dal nuovo Certificato di Proprietà Digitale (c.d. CDPD). Si tratta di un’attuazione del Codice dell’Amministrazione Digitale, che impone alle pubbliche amministrazioni di attuare la digitalizzazione dei procedimenti amministrativi e dei relativi documenti e provvedimenti che da tali procedimenti scaturiscono. Così il Certificato di proprietà non sarà più stampato ed all’interessato verrà rilasciata solo una ricevuta con un codice utile per la visualizzazione in pdf del documento, aggiornato in tempo reale. Nel mentre la circolare ACI prende tempo per mandare a regime il sistema, spostando al 2016 la completa attuazione della riforma, ci si dimentica del fatto che, forse prima del completamento dell’annunciata ditalizzazione, per Decreto Legislativo, dovrebbe completamente scomparire dall’ordinamento lo stesso certificato di proprietà.
Si rammenta, difatti, che con l’articolo 8 della Legge n°124/2015 il parlamento ha conferito delega al Governo per il trasferimento delle funzioni svolte dagli uffici del Pubblico registro automobilistico al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con conseguente introduzione di un “documento unico” contenente tutti i dati di proprietà e di circolazione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi, e la connessa delega a costituire una “agenzia pubblica” chiamata a svolgere il lavoro fatto dagli “antichi dipartimenti ministeriali”, con connesse implicazioni nel codice della strada. In pratica, una volta varato il decreto delegato dal 1° luglio 2016 la carta di circolazione costituirà il documento unico di circolazione e proprietà di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi e conterrà anche i dati inerenti la proprietà e lo stato giuridico e tecnico del veicolo.
Insomma, cambiamenti in corsa, per una tappa che si concluderà tra poche pedalate.
Pino Napolitano
P.A.sSiamo