Il “giallo”sui tempi del “giallo”: storie di semafori e di sentenze.

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Quanta acqua è passata sotto i ponti dai primi arresti giurisprudenziali relativi alla legittimità degli accertamenti automatici riferiti al passaggio con semaforo proiettante luce rossa?

Decisamente tanta, posto che ormai, da almeno dieci anni la vicenda può dirsi sostanzialmente pacificata, sotto tutti i punti di vista.

Tuttavia, la questione della legittimità delle sanzioni automatiche in parola, fu molto osteggiata.

Un rivolo delle contestazioni, tra il 2006 ed il 2007, si abbatteva sul tema della durata del “giallo”, secondo alcuni regolata troppo a ribasso, per favorire la truffaldinità del sanzionamento.

Per calmare le acque, il Ministero delle infrastrutture (67096 del luglio 2007) fornì un’indicazione:il tempo di durata minima del “giallo” è di 3 secondi.

A questo indirizzo la Cassazione intese, in passato come oggi (rectius.: 2 settembre 2014, sentenza 18740), esser fedele.

Se il giallo dura solo 4 secondi e 260 millesimi, la multa è legittima.

Quindi la cura è una e soltanto una: fermatevi quando, sopraggiungendo ad un semaforo, intravedete che spunta il giallo!

Anche perché la vicenda, di questi tempi, non fa più mistero.

Pino Napolitano

P.A.sSiamo 

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