Anche l’ora legale entra nelle questioni di “autovelox”
In materia di misuratori di velocità e relative sanzioni, se ne vedono di tutti i colori, sfogliando i massimari della giurisprudenza. Dalla Sardegna ci arriva la casistica che è pervenuta alla Suprema corte, dalla quale è stata giubilata con la pronuncia Cass. civ. Sez. VI – 2 Ord., 10/04/2018, n. 8865.
La sentenza di appello che viene gravata in cassazione, riferisce che la contestazione sulla divergenza tra l’ora segnata in verbale (16,21) e quella segnata sullo scontrino (15,21) dell’apparecchiatura telelaser era riconducibile al mancato adeguamento dell’orario nel passaggio dall’ora solare a quella legale. Il ricorrente denunzia violazione di norme di diritto essendo pacifico che l’asserita negata infrazione è avvenuta alle 16,21 come risulta dal verbale mentre lo scontrino indica le 15,21.
il relatore (in Cassazione) ha proposto la manifesta infondatezza dell’unico motivo, che ripropone il motivo di appello sul quale il tribunale ha dato sufficiente risposta riferendo dell’espressa menzione nel verbale della divergenza di orario, e la trattazione in Camera di consiglio non partecipata. Il Collegio ha condiviso la proposta, trattandosi della reiterazione delle tesi svolte in appello, sulle quali è stata data sufficiente risposta avendo la sentenza rilevato che l’appellante invocava a sostegno della propria tesi una pronunzia della Corte di Cassazione su un caso completamente diverso in cui la divergenza nella indicazione della data poteva far sorgere dubbi sul corretto funzionamento dell’apparecchio (Cass. 9.6.2010 n. 13887) nè aveva dedotto ulteriori ragioni per contestare questa spiegazione o il difettoso funzionamento dell’apparecchio rilevatore.
In definitiva: “E’ legittima la sanzione amministrativa irrogata per inosservanza dei limiti di velocità, anche se l’ora dell’infrazione registrata dall’autovelox diverse da quella indicata a verbale per mancato adeguamento del sistema all’ora legale”.