Acquisizione dell’immobile abusivo al patrimonio del Comune.

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Interessante decisione del Cons. Stato, sez. IV, 29/08/2017, n. 4547 sull’inammissibilità del ricorso avverso il provvedimento di acquisizione dell’immobile abusivo al patrimonio dell’Ente Locale, in assenza di impugnazione dell’Ordinanza di demolizione dell’opera realizzata.

Osserva il Collegio che l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale delle opere abusive, prevista dall’art. 31 comma 3, D.P.R. n. 380 del 2001 è infatti un atto dovuto senza alcun contenuto discrezionale, ed è subordinato unicamente all’accertamento dell’inottemperanza e al decorso del termine di legge (novanta giorni) fissato per la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi. Dopo aver accertato l’inottemperanza all’ordine di demolizione e ripristino dello stato, il provvedimento di acquisizione gratuita delle opere abusive e dell’area di sedime è stato quindi consequenziale e dunque non autonomamente impugnabile in mancanza di tempestiva impugnazione dell’ordine stesso.

 Né rileva in senso contrario la circostanza che il ricorrente non sia l’autore dell’abuso commesso. Sul punto, infatti, va evidenziato che in materia di abusi edilizi commessi da persona diversa dal proprietario, la posizione di quest’ultimo può ritenersi neutra rispetto alle sanzioni previste dalla legge, anche con riferimento all’acquisizione gratuita al patrimonio comunale dell’area di sedime sulla quale insiste il bene, a condizione che risulti, in modo inequivocabile, la sua estraneità rispetto al compimento dell’opera abusiva ovvero risulti che, essendone venuto a conoscenza, si sia poi adoperato per impedirlo con gli strumenti offertigli dall’ordinamento.

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